| Lettera di papà Angelo
Premetto che la mia dolce metà non è molto pratica nell’uso dei vari strumenti tecnologici. Detto questo mi presento: sono un papà di due ragazzi, maschio e femmina, che lavorano all’estero. Massimiliano (42) è General Manager della ditta Mei System Asia, con sede in Hong Kong. Quest’estate ha ricevuto la residenza cinese essendo trascorso il decimo anno di permanenza in quel paese. Diletta (31) invece è stata recentemente promossa ad advisor presso la società Wind Europe con sede in Bruxelles; questa è una società composta da varie aziende che si interessano a tutto quel che concerne l’energia eolica in diretta comunicazione con il Parlamento e la Commissione Europea. La ragazza è iscritta alla università di Bruxelles e l’anno prossimo dovrebbe conseguire la terza laurea (scienze ambientali). Diciamo che la soddisfazione nel vedere i propri figli con un ottimo lavoro, che dà loro la possibilità di interfacciarsi con persone e ambienti di varie nazionalità fa un po’ da contraltare alla solitudine di noi genitori. Certo la femmina ogni tanto piomba in Italia in un weekend con Ryanair (abitiamo in provincia di Bergamo), mentre il maschio ha tre settimane in estate e due in occasione delle feste natalizie. Indubbiamente quando arrivano è sempre grande festa, salvo poi essere assaliti dal classico nodo alla gola quando se ne vanno. E più passa il tempo più il nodo si ingrossa… meno male che con i mezzi di comunicazione attuali si è sempre in contatto (anche visivo) e questo allevia di molto la lontananza. Certo che se penso al tempo (1963) del mio arruolamento volontario, al corso di dieci mesi effettuato in quel di Portoferraio (isola d’Elba) all’età di diciott’anni senza aver mai visto il mare (io sono Trentino): in tutti quei mesi l’unico rapporto con i miei genitori è sfociato in due lettere, in occasione del Natale e della Pasqua, perché il telefono costava troppo e se non succedeva qualcosa di veramente importante non veniva preso in considerazione. Altri tempi !!! Angelo |