La valigia ideale (per volare dai figli)

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Per lungo tempo, prepararsi alla partenza e, soprattutto, preparare la valigia è stato per me un momento di ansia. Non che ora, dopo anni e anni di viaggi, sia una cosa tranquilla ma con piccoli trucchi che ho messo a punto, le cose vanno meglio.
Il vero ansiolitico è la check list: circa 10 giorni prima della data della partenza, mi attrezzo con un foglio su cui scrivo tutto quello che, presumibilmente, mi servirà.

La mia check list è così concepita:

documenti (passaporto/carta identità, visto, biglietto, carte d’imbarco, assicurazione);
abbigliamento per viaggio (dipende dalla stagione; una sciarpa leggera è sempre utile se si viaggia in aereo);
tecnologia (computer, smartphone, tablet, caricatori e adattatori di corrente);
prodotti di bellezza e igiene personale (da inserire in sacchetto trasparente);
medicine (lungo elenco perché all’estero non si trovano facilmente);
regali / tutto ciò che crediamo faccia piacere ai figli;
abbigliamento personale (dipende dalla stagione e dalla durata del soggiorno).

Quando mancano uno o due giorni alla partenza, avrò più o meno capito di quale bagaglio avrò bisogno: trolley + borsa? Valigia da imbarcare + borsa? Valigia da imbarcare + trolley + borsa?
Io cerco di ridurre al minimo l’ingombro del bagaglio e, sotto lo sguardo sbalordito di mia cognata, ce la faccio quasi sempre con solo trolley + borsa.

In tale modo:

  1. evito le attese in aeroporto in partenza per consegnare il bagaglio ai banchi “drop off”, ma soprattutto in arrivo quando non voglio sprecare minuti preziosi per ritirare la valigia al nastro bagagli (e se poi la valigia non arriva? Altro tempo sprecato a fare il reclamo all’ufficio bagagli smarriti);
  2. posso più agevolmente prendere un taxi o lo shuttle da e per l’aeroporto;
  3. non invado troppo la stanza che mi è stata assegnata a casa del loro e dove, certamente, non ci sarà spazio per le mie cose nell’armadio e nemmeno nei cassetti;
  4. se vado in albergo, certo lo spazio ci sarà ma, se ho imbarcato il bagaglio, corro sempre il rischio “attese in aeroporto”.

E se ho voglia di fare shopping e comprare qualcosa da riportare a casa, come farò a infilarli nel trolley? Niente paura: c’è sempre lo spazio liberato dai regali portati ai figli.
E se compro creme e/o liquidi da riportare a casa? Anche in questo caso, niente paura: imbarco il trolley e pazienza se all’arrivo devo aspettare al nastro bagagli o se il trolley non si trova: ho tempo in abbondanza, non ci sono figli che mi aspettano…

 

7 pensieri su “La valigia ideale (per volare dai figli)

  1. La mia permanenza a Londra da mia figlia non dura più di 5 gg. E sempre in inverno. Quindi trolley con pochi capi abbinabili tra di loro e cosmetici. Come cibo da buona catanese metto il caffè e la ricotta salata. Porto solo in uno zaino a parte i pezzi di tavola calda che piacciono tanto a mia figlia ed i cannoli con la ricotta. Il viaggio più divertente è stato quando ho avuto la felice idea di portare a mia figlia 6 bottiglie di salsa di pomodoro fresco e 3 barattoli di caponata tutto fatto da me. A parte la faticosa preparazione a casa… Ho messo tutti i barattoli in valigia da stiva avvolti in plaid e plastica da imballaggio. Al ritiro mio marito teneva di trovare la valigia di colore verde tutta a pois rossi… Invece tutto è arrivato integro e mia figlia per mesi ha mangiato passata a caponata preparata dalla mamma!!!

  2. Io ho fatto pure di più. C’ è una sacca di vestiti e cosmetici miei parcheggiata direttamente a casa loro. Ci ho messo cose un po’ vecchiotte, un pigiama, ciabatte, un paio di sneaker buone anche per farsi una camminata sportiva, soazzola, pettine, spazzolino… Prendo ” a prestito” shampoo, bagnoschiuma, dentifricio. Per cui me la cavo con pochissimo: il maquillage, qualche campioncino di creme e una miniatura di profumo, un cambio per le uscite, e scarpe e borsa con cui viaggio. Così entrano i regali per la nipotina, le dimensioni dei giocattoli sono inversamente proporzionali alla loro età, e la mia è ancora piccina.

  3. Noi portiamo là (prima Inghilterra, adesso Stati Uniti) praticamente solo cibarie sottovuoto: una valigia piena di parmigiano, salumi, dolci vari, pasta all’uovo, aceto balsamico, regalucci, fazzoletti di carta (quelli italiani sono più resistenti!)… Al ritorno, mettiamo l’altra valigia, piccola, con i nostri vestiti, dentro quella grande vuota, ed il gioco è fatto :-)

  4. Ho sempre viaggiato con il minimo indispensabile. Un trolley piccolo è più che sufficiente anche per 2 o 3 settimane. Ma credo dipenda anche dal carattere e dalle abitudini: io sono molto spartana anche nella vita di tutti i giorni e mi piace viaggiare leggerissima! Ma non credo sia importante: viaggiate come più vi piace, con tutto quello che vi occorre per sentirvi “al sicuro”.
    L’importante è star sereni! ( …e qui metterei una bella faccina che sorride!)
    Lilli

  5. Siccome mia figlia vive all’Equatore, io ho un cassetto e un angolo di armadio dove metto i vestiti estivi che uso da lei e che sono sempre pronti, a prescindere dalla stagione che c’è qua. Per quanto riguarda le dimensioni della valigia, io me la caverei anche con una piccola, ma ci sono tutte le cose, alimentari e non, che loro mi chiedono di portare, il colmo è stato una volta, ho dovuto portare i pezzi di ricambio per la moto di mio genero!
    Quindi valige grandi strapiene all’andata e con qualche acquisto fatto là al ritorno.
    Ma la prossima volta voglio provare a cavarmela col solo bagaglio a mano…..

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