Un pennuto piuttosto precoce

Lettera di mamma Daniela

Sono Daniela, mamma di Ludovico, un ragazzo che ha compiuto da poco 20 anni, ma che è già al quarto anno di permanenza negli Stati Uniti.

Ludo ha cominciato a fare le vacanze all’estero in prima media, allora accompagnato dalla prof. di inglese e in gruppo con altri compagni di scuola, ma già dalle vacanze seguite alla prima liceo ha cominciato a partire da solo, meta gli Stati Uniti. Ci aveva detto subito che gli sarebbe piaciuto fare il quarto anno negli USA e mio marito ed io eravamo stati senz’altro d’accordo. E’ partito in agosto 2014 per l’Ohio, ospitato in una famiglia adorabile, dove si è trovato benissimo. Ma quello che ci ha spiazzato è stata però la sua richiesta di restare negli Stati Uniti anche per l’università: non dimenticherò mai il modo, il tono con cui ha detto, a me che stavo lì a esporgli tutte le informazioni che avevo raccolto per il rientro nella scuola italiana dopo l’anno all’estero “ma io non voglio tornare in Italia, io voglio vivere qui…” Ci ha spiegato i motivi, i suoi desideri, le sue intenzioni, le sue ambizioni e noi lo abbiamo capito e abbiamo deciso di assecondarlo.

Ora frequenta il terzo anno di Ingegneria optoelettronica (un mix tra scienze ottiche e ingegneria elettronica) alla University of Arizona di Tucson. Si trova benissimo, non ha mai avuto una parola di rimpianto o di delusione, studia sodo ed è gratificato dai suoi risultati. Finora è sempre tornato due volte l’anno, per tre settimane a Natale e un paio di mesi in estate, ma sappiamo bene che, se le cose vanno come spera lui, questi ritorni in Italia sono destinati a ridursi drasticamente. Ci accontentiamo di sentirlo ogni giorno; siamo diventati bravissimi a capire i suoi stati d’animo anche dai messaggini in whatsapp (come tutti voi immagino….), che non avrei mai pensato fosse così prezioso per noi genitori: guardo l’ora dell’ultimo contatto per capire se è già sveglio ed ha acceso il telefono, o se vedo che risulta online o, addirittura sta scrivendo è un piacevole momento di attesa. Adoro ricevere le foto, non tanto di Ludo, che selfie non se ne fa mai, ma di dove vive, di cosa si cucina, dello Starbucks dove va a studiare, di qualche suo amico.

Sarà a casa tra un mesetto e ovviamente non vedo l’ora. Ce lo godremo per tutte le vacanze natalizie e poi arriverà il momento più brutto, quando lo porti all’aeroporto e quando torni a casa c’è il suo letto ancora fatto, con ancora il suo odore, e io non riesco a levare subito le lenzuola e deve passare almeno qualche giorno perché ne sia capace.

Però sono felice.

Tempo fa ho trovato, nel suo armadio, una lettera scrittagli dalla sua maestra di matematica alla fine delle elementari, in cui lei si rivolgeva ai ragazzi come a dei “pennuti” pronti ormai a spiccare il volo. Mai immagine poteva essere più appropriata per Ludovico, che rientra senz’altro nella categoria dei migratori. Buon volo Ludo!

Daniela

3 pensieri su “Un pennuto piuttosto precoce

  1. Anche io ho entrambi i figli all’estero, uno da relativamente poco (Stati Uniti) ma la sorella da 12 anni (Inghilterra). Tuttavia, nonostante la “pennuta” in questione abbia fatto arrivi e ripartenze ormai innumerevoli (e a dire la verità sempre più diradate), la partenza che ricordo più vivamente è quando all’inizio della l’Università si trasferì nella città vicina (ben 60 km!): partì da sola con la mia Punto blu stracarica di cose, l’ entusiasmo e la felicità da conquistatore del mondo. Ho ancora un fermo immagine fisso nella memoria. Orgoglio e soddisfazione accompagnati da una stretta al cuore sono ben noti a tutte noi, e l’abitudine migliora di poco. Lunga vita a Whatsapp e Skype!

  2. Anch’io mi sono commossa, ho tutti e due i figli all’estero, fortunatamente solo in Francia e in Inghilterra. Mi ritrovo nei momenti di attesa che tutti noi genitori viviamo… L’orgoglio è tanto, ma altrettanto è il vuoto che lasciano ogni volta che ripartono… A noi genitori non resta altro che ammirare il loro splendido volo..

  3. MI sono commossa perchè … anche io mi chiamo Daniela e mia figlia Ludovica, anche Ludovica ha fatto il quarto anno di liceo negli Stati Uniti e qui si fermano le coincidenze … almeno apparentemente. Ludovica è tornata a Roma, ha conseguito il diploma di maturità classica ed è ripartita per Londra dove studia con una formula di joint degree a Soas ed al Kings College.
    Mi sono ritrovata nelle tue descrizioni dei momenti in cui riparte. Anche io non mi affretto a cambiare le lenzuola perchè il fratello mi chiede di aspettare e vuole dormire nel letto della sorella.
    Ricevo anche io foto dei luoghi e non selfie (anche lei non li ama) e come te indovino tutto da whatsapp! Anche io vedendola partire la prima volta ho esclamato “Buon volo Ludo!”

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