Un ragazzo resiliente

Lettera di mamma Mura

 Sono la mamma di Thomas ingegnere informatico – ricercatore – docente di robotica presso il Politecnico di Milano.

Nel 2011 mio figlio ha schiacciato “ESC” ed ha afferrato i comandi della sua vita, ha mollato tutto (complice la crisi) ed è partito per fare il giro del mondo in moto.

Già nel 2006 dopo un viaggio post-laurea in Asia aveva maturato l’idea che continuare a viaggiare sarebbe stata la realizzazione di un sogno per lui e la sua ragazza

Così dopo alcuni anni di lavoro, risparmiando il più possibile, hanno venduto le loro cose ad offerta libera in un mercatino locale e sono partiti con tutto il loro avere racchiuso in due piccoli bauli sulla moto.

Sono partiti in sella ad una Honda Transalp 600 del 1991 di colore blu e gialla il 10 agosto 2011.

La moto l’hanno chiamata ironicamente “Serena” per la serenità e nonchalance con cui li aveva ripetutamente lasciati a piedi durante il viaggio di prova in Spagna.

Il loro avventuroso viaggio è iniziato puntando a Est, senza una meta prefissata, senza sponsor, nessun itinerario ma con il solo obiettivo di conoscere il mondo e di sfruttare al massimo il visto di entrata per ogni paese e… padroni del loro tempo.

Per mantenersi hanno fatto di tutto: custodi di un albergo, camerieri, falegnami, promoter, contadini, manager di una Guest House. Poi addirittura sono finiti su tutti i cartelloni pubblicitari di Lahore (Pakistan) come fotomodelli di una catena di abbigliamento. Ma soprattutto hanno lavorato tramite internet: la ragazza come traduttrice di inglese e cinese mentre  Thomas continuava a fare il ricercatore  sviluppando qualche software  su commissione nell’ambito di un’importante Industria Farmaceutica.

Alloggiavano dove capitava: spesso si affidavano alla rete couchsurfing, oppure accettando l’ospitalità che gli veniva offerta e loro ricambiavano raccontando le loro esperienze e avventure.   Di luoghi ne hanno visitati veramente tanti insieme: Svizzera, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia, Macedonia, Grecia, Turchia, Georgia, Armenia, Iran, Emirati Arabi, Pakistan, Nepal, India, Sri Lanka.

Quando hanno attraversato il passo percorribile più alto al mondo sull’Himalaya a 5.602 mt. ho sofferto molto, perchè per giorni e giorni non ho potuto avere notizie: li immaginavo assiderati dal freddo… dispersi…

Quando invece hanno percorso due delle strade più pericolose al mondo… ho temuto di non rivederli più… precipitati… rapiti… Ma appena riuscivo a ricevere le loro mail o leggere nel loro blog i racconti dell’esperienze vissute piangevo di felicità nel sentirli così entusiasti, come quella volta in cui hanno assistito ad una lezione del Dalai Lama e tanto, tanto altro ancora.

Poi dopo alcuni anni insieme le loro strade si sono divise, Thomas ha proseguito da solo attraversando Birmania, Thailandia, Cambogia, Laos, Malesia ed è appena arrivato in Indonesia.

Ora non ho più i timori dei primi tempi perchè ho avuto la possibilità di andarlo a trovare  e di trascorrere con lui alcune settimane sia in Sri Lanka che in Thailandia e Cambogia.

Ho potuto constatare come si trovi a proprio agio in qualsiasi parte del mondo e io… ho imparato meglio la geografia ed ho scoperto che esistono luoghi e gente meravigliosa.

Naturalmente questo viaggio lo ha reso ricco di esperienze in vari campi e potrebbe fornire diversi consigli a tanti viaggiatori:  ad esempio come risolvere problemi burocratici alle dogane per sè e per il carnet de passage per la moto; informazioni sui luoghi attraversati; come trovare ospitalità, e inoltre come è riuscito a risolvere problemi meccanici della moto in luoghi estremi come la jungla aiutandosi con quello che aveva a disposizione (You Tube).

Per intenderci: dove il suo sapere si è unito al suo saper fare, conoscendone la tecnica di funzionamento senza lasciarsi andare alla disperazione o chiamando soccorso.

E’ un ragazzo resiliente.

Ricordo che una volta in un’email c’era scritta solo una citazione di Stephen Littleword “La felicità è una scelta quotidiana. Non la trovi in assenza di problemi. La trovi nonostante i problemi “.

Buona strada Thomas,  “sulla strada e nel vento ” !

Mura

4 pensieri su “Un ragazzo resiliente

  1. Che bei viaggi sta facendo tuo figlio, ne puoi essere fiera! Il mio ha 21 anni e andra’ a fare gli ultimi due anni della magistrale di ingegneria al Politecnico di Milano. Chissà se tornerà mai, da qui le mie preoccupazioni di non poterlo vivere! Spero di abituarmi presto alla sua mancanza..

    1. Grazie Ornella. Se vuoi puoi seguirlo sulla sua pagina fb. 300kg. (E’ un po’ pigro nell’aggiornarla) ma comunque è sempre interessante scoprire le sue avventure. Ora è qui con me fino alla fine di settembre poi riprenderà il suo avventuroso viaggio.

      Un abbraccio
      Mura

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