Tina è la nostra amica-mamma “corrispondente” dalla Grecia che ci accompagna in giro per Atene
Il tempio più antico sull’Acropoli, era dedicato ad Athena Polias. Si trovava a sud dell’ Eretteo e a nord del Partenone. Costruito nel 6. sec. a.C, sul sito di un precedente tempio risalente al periodo geometrico e ancora prima, su un palazzo miceneo. Nel 480 a.C. venne bruciato dai Persiani. Poi successivamente ricostruito da Pericle.
La facciata del Partenone (447 a.C.- 432 a.C.)
Si sa che gli architetti furono Ictino e Callicrate. Purtroppo non ci è dato sapere che cosa fece ognuno di essi. Si sa che le decorazioni e la direzione generale dei lavori di costruzione furono affidati a Fidia. Frontoni, Metope e Fregio facevano parte della struttura stessa del Partenone: non furono prima realizzati e successivamente collocati sul tempio, ma scolpiti direttamente in situ, a costruzione ultimata. Il Fregio era composto da 115 pannelli. Di questi 94 esistono ancora, integri o lesionati. Solo 36 si trovano ad Atene, 56 sono al British Museum ed uno è al Louvre.
Delle 92 Metope, 39 sono ad Atene e 15 a Londra. 17 statue dai Frontoni, 1 Cariatide ed una colonna dell’Eretteo sono attualmente al British Museum.
Il fregio, lungo 160 metri, era disposto al di sopra delle mura della cella. Si tratta di un’unica, continua scultura in bassorilievo,e rappresenta la processione al tempio in occasione delle festività Panatenaiche.
Le Metope erano singole sculture in altorilievo. Esistevano originariamente 92 metope, 32 su ciascuno dei lati lunghi e 14 su ognuna delle due fronti. Raffiguravano varie battaglie mitologiche.
Le collezioni del Museo dell’Acropoli sono costituite principalmente da sculture, che decoravano i monumenti dell’Acropoli. Queste opere furono create per essere viste alla luce del giorno. L’ampio uso del vetro che caratterizza l’edificio consente un’illuminazione naturale delle gallerie espositive e ricrea condizioni di esposizione simili a quelle per le quali le statue furono create. La stupenda galleria del Partenone con le metope e parti del Fregio mancanti, ora al British Museum, sono evidenziati attraverso i calchi di gesso che non riempiono i vuoti, ma ne mettono in risalto la loro assenza. Cosi come la sala delle Cariatidi, le fanciulle che ornavano la Loggia dell’Eretteo, con la loro sistemazione, che mette il visitatore in grado di ammirarle da tutti i lati, mette in risalto la mancanza della loro ”sorella” ora a Londra.