Cittadini nel mondo

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di Piera Buzzi Runco
(nell’immagine, l’articolo di Piera apparso su una rivista Australiana)
 

Sono di natura curiosa e passionale, mi interessano le storie delle persone, amo le biografie di personaggi famosi e non. Ed eccomi qui, in Australia, dall’altra parte del mio mondo a parlare con gente appena conosciuta, con ragazzi dell’età di mio figlio, a far loro domande a chiedere della loro vita; o con alcuni dei loro genitori che, come noi, sono venuti dall’Europa in visita ai loro figli.

Il figlio di Leonee dall’Australia è partito per la Cina ad insegnare Inglese e ad imparare il Mandarino, si mantiene lavorando in una fattoria (in Cina).

Brian è qui per qualche mese, è il padre di Kenny. Kenny è di Londra ed è uno chef. Dopo aver imparato il mestiere in Francia è venuto in Australia per fare lo Chef, lavora per la Marina Militare. Scrive anche canzoni e la sera si esibisce nei locali con il suo gruppo. Lui è la voce… e la chitarra. Qui ha conosciuto Tarryn, una bella ragazza bionda, ballerina di danza classica che si mantiene anche lavorando in un ristorante sudafricano. Dal Sudafrica si è trasferita con la sua famiglia in Australia, dice che il suo era un Paese difficile, non si sentivano al sicuro.

Anche Peter, attore di fiction in Inghilterra (in Coronation Street) è qui per sua figlia Sharon, partita da Londra qualche anno fa, ora in Australia fa l’infermiera professionale pediatrica. Qui ha conosciuto il suo attuale marito, irlandese, che dopo aver girato il mondo facendo il muratore, si è iscritto all’Università (hanno 3 figli piccoli,di cui 2 gemelli). Anche il fratello di lei, David, da Londra è andato a vivere ad Amsterdam e fa il carpentiere, ora è qui anche lui per passare le vacanze di Natale con la sorella.

L’altro David è un ingegnere francese, ha scelto di vivere in Australia, vive con Emy che fa l’ostetrica, dividono una grande casa con altri ragazzi in una bellissima zona di Perth sul fiume Swan (qui è molto comune condividere le case).

Daniel, figlio di nostri cari amici, australiano, ha lasciato l’Australia per il Messico, là insegna yoga, il benessere del corpo e della mente e cucina vegana. Ha un figlio piccolo, Santiago, che con la mamma (per metà Messicana) va avanti e indietro tra Australia e Messico. Si sentono parte di entrambi i Paesi.

L’amica di Betty, australiana, sta aspettando il visto per raggiungere l’appena sposato marito, ricercatore scientifico che ha ottenuto un contratto presso un’Università in Libia.

Màriah, partita dalla Serbia dopo la guerra nel suo Paese, laureata in biologia ha fatto un post graduate diploma in Australia in chimica, ora fa l’analista in un laboratorio per il controllo qualità del malto che viene esportato in Europa per la fabbricazione della birra.

Anche Nick , neozelandese, lavora come analista, al controllo delle acque. Goran e Yasna, lui serbo lei croata hanno 2 figli, lui lavora alla sicurezza, lei fa la psicologa per dirigenti d’azienda. Mais e Lila lei australiana, lui un architetto ungherese. Paul è un architetto brasiliano, di San Paolo. Bugiaidì, jamaicano, fa il restauratore. Franz, tedesco, fa il giornalista per il Fremantle Gazzette. Stefano è laureato in giurisprudenza a Milano, diploma post laurea in Australia, ha   iniziato ora la sua carriera come insegnante.

I due genitori conosciuti in spiaggia a South Beach lui romano, lei di Monaco hanno un’unica figlia, laureata in scienze veterinarie, ha studiato alla scuola tedesca a Roma e dopo la laurea ed un breve periodo in Canada, è approdata in Australia per specializzarsi in cura degli animali selvaggi e ora cura le giganti tartarughe marine. Anche suo marito fa lo stesso lavoro, hanno una bimba di 1 anno e tanti sogni. I genitori di lei vanno avanti e indietro tra Roma e Perth.

E poi c’è Serena, quarant’anni, di Ancona. Laurea in medicina in Italia, con specializzazione in cardiologia, ha 3 figli ed è vedova. In Italia ha venduto tutto, ha comperato una casa, ha fatto tutto l’iter richiesto ed ora ha iniziato a lavorare al Western Australia Murdoch Hospital. La sua mamma ex bancaria ora in pensione, l’ha seguita ed è lei che si occupa dei suoi bambini e della casa.

… Gente che va, gente che viene…

Tanti di loro sono arrivati qui con una laurea ma hanno dovuto poi specializzarsi con corsi “Post Graduate” o Master per poter esercitare la loro professione in Australia o in altri Paesi stranieri.

Come mio figlio, che dopo aver finito gli studi in Italia, laureandosi in Scienze Politiche a Milano, ha voluto creare altrove il suo futuro, il suo amore per l’Australia è sbocciato durante i mesi passati qui a fare ricerca per la sua tesi. Dopo la laurea è tornato per restare e dopo vari lavori (in campagna, nella ristorazione, come insegnante di Italiano in diverse scuole private e pubbliche, in libreria) ha frequentato un corso universitario post laurea di un anno full time in Education Secondary alla Edith Cowan University di Perth (Inglese e Letteratura) Ora insegna Storia e Scienze Sociali in un Liceo ad Albany, cittadina sulla meravigliosa costa del South West

Alice, diplomata al Conservatorio di Milano in Arpa, lo ha seguito.  Sfruttando le sue tante capacità per mantenersi, ha fatto anche lei vari mestieri  ed ora, la sua passione per cucinare i dolci l’ha portata a lavorare in una pasticceria. E’ lei che si occupa di tutto e la gestisce (la vendita, gli acquisti, il personale).

Sono i ragazzi che abbiamo conosciuto in questi giorni dal nostro arrivo  in Australia. Ed i loro genitori che come noi fuggono dal freddo inverno europeo e stanno un po’ con i loro figli lontani magari lasciandone altri (altrettanto amati).

Sono solo alcuni dei tanti, tantissimi ragazzi che non accettano barriere, che si sentono cittadini del Mondo! Sono la New Generation, che rispetto agli “emigranti” di una volta, lo fanno spesso per scelta.

Più fortunati ? Certamente sì, ma non poi così diversi.

Altrove! Per esplorare, scoprire, imparare, a cercar fortuna, crescita, esperienza o solo… libertà?

Figli giovani di tante terre e paesi lontani che non hanno paura delle distanze. Lasciano famiglia, amici e nidi sicuri (per loro forse monotoni e ristretti)   perché hanno dentro al cuore la sicurezza delle loro capacità e la speranza di un futuro migliore ma soprattutto la certezza che la terra e gli affetti, anche lontani, sono con loro, al loro fianco, solidali e partecipi.

Ma non hanno dimenticato affetti e tradizioni. Portano dentro la loro storia, la loro usanza e le tradizioni, patrimonio di cultura e humus di fondo che li caratterizzano e li fanno unici e speciali. E li condividono, li mescolano, li scambiano.

E noi, che li amiamo di un amore infinito, li guardiamo andare e tornare.

O siamo noi stessi a raggiungerli, lasciando per loro una parte di noi… dall’altra parte del mondo.

Ed io sono orgogliosa di essere la madre di uno di questi tanti ragazzi, un cittadino del Mondo.

Piera 

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