Lettera di mamma Sole
| Ieri ho visto via skype il mio caro expat, lui ci rassicura sempre, è felice, innamorato, contento del suo lavoro, dei colleghi, della nuova patria. Parliamo di cose pratiche, tra poco con la moglie andrà a comprarsi un paio di scarpe da mettere al lavoro, non le solite scarpe sportive che facevano parte del suo outfit italiano e di cui noi possediamo ancora una nutrita collezione. Solite domande, ti serve qualcosa dall’Italia, ti spediamo un pacco? Lui nega sempre, ha sempre tutto e non ha mai bisogno di niente, anche se io non so come possa fare a meno della bresaola, ma quella non gliela possiamo né mandare, né portare. Gli comunichiamo anche la nostra intenzione di andarlo a trovare, chiediamo loro il permesso, anche se noi ci cerchiamo un appartamentino vicino. Tra l’altro penso che quando ero io una expat, anche se in Italia, genitori e suoceri venivano quando decidevano loro. Ma questa è un’altra storia… Alcune ore dopo la nostra conversazione mi arriva un whatsapp “quando venite mi potreste portare un paio di scarpe italiane?” E allora ti rendi conto che forse qualcosa dell’Italia manca ai nostri cari expat, qualcosa che quando sei qui dai per scontata ma quando sei lontano ti accorgi che ti manca, può essere la buona qualità delle nostre scarpe, delle nostre borse, vestiti, gioielli o la bontà del nostro cibo. E allora ci siamo noi che li facciamo sentire ancora a casa…Forza genitori facciamoci coraggio i nostri figli hanno bisogno di noi! Sole |
Ho appena spedito 4 chili di Gocciole a mio figlio: in Germania non si trovano!
Vero anch’io tra i maglioni di lana ho spedito la mortadella che a Londra non si trova , visto che lei dopo ripetuti inviti a dirmi cosa potevo mandarle mi ha chiesto.
Basta poco per sentirci utili ed importanti per i nostri figli lontani.
Anche se a loro manchiamo sia noi che l’Italia, non ce lo diranno mai, forse per evitarci altro dolore.