Evviva, siamo tutti sullo stesso fuso orario!

C’è un film che mi piace molto : “È complicato” con Meryl Streep e Alec Baldwin; a un certo punto, quando finalmente figli e genitori che vivono ai capi opposti degli Stati Uniti si riuniscono, Meryl dice: “Oh sono così felice quando siamo tutti sullo stesso fuso orario”.

Non so quante di voi vivono questo dramma del fuso orario: addizioni o sottrazioni perpetue; l’orologio sul cellulare impostato su un numero imprecisato di ore locali, gli aggiornamenti (per fortuna automatici sui cellulari) quando scatta l’ora legale che non è detto che scatti ovunque e nello stesso giorno. E poi ad ogni pensiero, uno sguardo all’orologio: pensieri “starà ancora dormendo”, “ora è a lezione”, “oggi è sabato, è troppo presto per chiamare”, “oggi a quest’ora dovrebbe avere un incontro di lavoro”, “no, ora è troppo tardi per chiamare, si preoccuperebbe”. E il pallino verde di Facebook che si accende in orario insolito e che tu hai captato e quindi pensi: “come mai già sveglio a quest’ora?”.

Tutto ciò e altro avviene più o meno dieci volte al giorno, più o meno tutti i giorni.

La mancanza di sincronia tra la sua e la tua vita crea una specie di schizofrenia: vivere con un piedi qui ed uno lì.

E così, quando accade che siamo tutti riuniti, finalmente l’orario non conta più.

Per sapere quando telefonare ad un figlio lontano, vi consiglio il post: “Chiamo o non chiamo?“