Lettera di mamma Lilli
Sono passati 5 anni ormai: come vola il tempo!
Lei è partita nel 2014 e lui l’ha raggiunta l’anno scorso .
Londra: la ‘città stato’, la ‘città orizzontale’, la frenetica, la verdissima, la ricchissima, la ‘cosmopoli’ di quasi 300 religioni, razze ed etnie, la capitale mondiale della cultura…Il centro del mondo.
Speravo che laggiù potessero trovare un mondo aperto e soprattutto opportunità. Sognavo? La realtà ha superato la fantasia!!!
Mia figlia ha trovato in università un’accoglienza calorosa, un’organizzazione perfetta, un ambiente che incentiva e valorizza gli studenti. Ha conseguito la laurea magistrale in 4 anni e ora a soli 24 anni è stata assunta da una multinazionale con un buon stipendio e un trattamento favoloso.
Mia figlia è un genio? Ha una fortuna sfacciata?
No è una ragazza normalissima a cui sono state date opportunità in una società ricca e vivace.
Mio figlio, al 2° anno di ingegneria, sta vivendo esperienze simili. Gli studenti sono caricati come molle: gratificati, lodati, incentivati; ogni giorno c’è una conferenza, un dibattito, una career fair, un laboratorio, una mostra. La fatica di studiare giorno e notte viene ricompensata dal riconoscimento dell’impegno e dall’offerta di servizi utili all’inserimento nella società e nel mondo del lavoro.
Entrambi i miei ragazzi sono stati accolti da una società inclusiva, aperta e rispettosa.
Mi mancano moltissimo e soffro la loro lontananza ma quando mi guardo intorno, quando penso al nostro difficile vivere quotidiano, alla nostra povera Italia così decadente e corrotta, così incarognita, allora credo che la mia idea di mandare i figli lontani è stata vincente!
Nonostante i sacrifici e le lacrime, ne è valsa la pena perché loro sono fuggiti da un pantano e ora stanno navigando con le vele spiegate.
Vivono come dovrebbero tutti i ragazzi: motivati, ottimisti… felici.
Lilli