Fra la via Emilia e Londra

Negozi lungo il Tamigi

In quanto madre una expat a Londra da 10 anni, conosco bene la rotta ma, tutte le volte il dubbio: British Airways o Easy Jet  da Bologna? BA ha un servizio migliore ma costa di più (nonostante EJ faccia ormai pagare la valigia in stiva più di un passeggero: ma come faccio col solo bagaglio a mano a portare il parmigiano, l’aceto balsamico ecc?); EJ, però arriva a Gatwick da dove parte un comodo treno che con un solo cambio a St Pancras King Cross mi porta a Radlett , paesello a nord di Londra dove vive mia figlia (evviva, ora riesco a farmi capire dal bigliettaio al primo colpo e so cosa è l “off peak”). Viaggio sola ma ormai conosco bene i passaggi e mi muovo tranquilla: arrivo – shuttle per north terminal – stazione binario 4 (direzione Bedford/Luton) ed è fatta. BA arriva a Heathrow  che è più vicino, ma bisogna farsi tutta la Piccadilly line fino St. Pancras e ci mette una vita … Poi alla mia età cambiare abitudine è sempre un po’ stressante.

Dato che la mia expat n.1 vive fuori Londra, mi capita di fare un paio di puntate in “città” da sola durante i miei soggiorni e dove ci sono alcuni posti a cui sono molto affezionata: la stazione di St. Pancras  (ebbene si!) , con ottimi servizi, bellissima anche all’esterno e vicino la British Library (assolutamente da vedere), il Millennium Bridge, la Tate Modern con i suoi grandi spazi, sia dentro che fuori, le mostre, la cafeteria con vista sul Tamigi; da poco tempo hanno aggiunto un’ala nuova e la prossima volta non mancherò. L’ultima volta ho esplorato il collegamento in barca  tra la Tate Modern e la Tate Britain. Poi la passeggiata della Regina dalla Tate Modern fino a Westminster  dove ci sono tanti negozietti, studi di arte, eccetera.

Ancora, Spitalfield market  e i roseti bellissimi di Regent park. Una bella sorpresa (seguendo le indicazioni di un articolo su Repubblica) è stata Dulwich, (attenzione, si pronuncia Dallich, altrimenti non riuscite a farvi dare il biglietto giusto), una “enclave” assolutamente British nella prima periferia; ci si arriva con un trenino da London Bridge e, una volta sul posto, sembra di essere in un villaggio e non nella Big City, e ..sorpresa! c’e’ la più antica Galleria d’arte  di Londra (dove tra l’altro ho trovato una rara mostra di Emily Carr e se leggete i libro “L’amante del bosco” di Susan Vreeland capirete tutto). Da non trascurare, vicino alla stazione di North Dulwich, un negozio/caffetteria italiano dove si trovano tutti i biscotti del Mulino Bianco e la pasta buona! Un’altra meta, scoperta sempre da un articolo sul giornale, è la Estorick Collection , gestita da una signora italiana, dove si collezionano solo quadri futuristi italiani. E’ una villa col suo giardino e una bella cafeteria sotto gli alberi. Lì ho visto una mostra di Pirandello figlio molto interessante. Si trova a una sola fermata di tube da St. Pancras sulla Victoria line. Islington, il quartiere intorno è residenziale ma vicino alla stazione c’è una strada con tanti negozietti e antiquari.

Quando non voglio andare nella metropoli, a una fermata di treno da Radlet, c’è Saint Albans  con una splendida cattedrale, tanti negozi e un bel mercatino il mercoledì e sabato. C’è un bookstore mio favorito con una cafeteria al piano superiore dove si può riposare e leggere un po’. E poi ci sono i miei favoriti charity shop dove mi piace sempre curiosare e fare acquisti a poco prezzo.

E d’inverno che si fa? Niente paura, con un altro treno si arriva a Cambridge  dove, a breve distanza a piedi dalla stazione, c’è un bellissimo Winter Garden.

Si , lo ammetto, adoro i treni inglesi, sono puntuali e facili da usare, tutti parlano sottovoce se non leggono o hanno lo smartphone in mano. Peccato il prezzo…

Un pensiero su “Fra la via Emilia e Londra

  1. Grazie dei consigli, sono da qualche mese la mamma di un cervello in fuga e sono da poco tornata da Londra . La prossima volta che ci tornerò farò tesoro dei tuoi consigli , a proposito , anch’io sono emiliana e parto da Bologna ! Grazie Maria Ines

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