I figli all’estero arricchiscono le nostre vite – 2. Comunicare in un’altra lingua

lettera di mamma Angie
Le mamme di cervelli in fuga che già conoscono la lingua del paese che ospita il proprio expat sono fortunate, quelle come me, che non la conoscono hanno un buon motivo per impararla.
L’ho pensato quando mio figlio è partito da solo per andare a studiare dall’altra parte del mondo, con la prospettiva di recarsi periodicamente per diversi giorni nel deserto, senza la possibilità di avere contatti diretti con noi.
Mi sono preoccupata. Se per un’emergenza, nostra o sua, avessi avuto bisogno di parlare con qualcuno che non conosce l’italiano? Se qualcuno mi avesse dovuto dare delle comunicazioni? Mio marito conosce poche parole di inglese, io niente, ho fatto francese. Il problema si era già posto quando era in Spagna, avevo anche frequentato un corso con poco impegno e scarsi risultati, ma lo spagnolo è più facile e ci saltavo fuori.
Dovevo imparare una nuova lingua, di malavoglia mi sono iscritta a un corso.
A parte la necessità in caso di bisogno, sapevo per esperienza che un figlio expat, in qualche modo, prima o poi, ti mette in contatto con persone con le quali devi parlare, è molto bello poter comunicare e soddisfare reciprocamente le tante curiosità che nascono fra persone di diversi paesi.
Imparare una lingua a una certa età non è per niente facile, la fatica è maggiore, ma è ripagata dalla soddisfazione di poter cominciare a tradurre scritte che hai avuto sott’occhio per tantissimi anni senza mai capirle.Poi c’è la soddisfazione di vedere che con un pò di costanza sei ancora in grado di studiare e di imparare.
Quando fra pochi mesi incontrerò per la prima volta la ragazza di mio figlio e spero di essere in grado di esprimere i miei sentimenti, le mie emozioni. Se poi dovessero arrivare dei nipotini, non posso rischiare di essere una nonna senza una parola per loro. Per andare a trovare mio figlio ci attende un lungo viaggio e noi ci dobbiamo destreggiare da soli, l’inglese ci aiuterà a non perderci. Arrivati avrò il piacere di conoscere i colleghi, gli amici del suo nuovo mondo, coi quali avrò occasione di conversare.
Un pensiero alleggerisce le difficoltà di questa nuova esperienza: con l’inglese dovrei essere a posto in qualsiasi altro posto il mio expat dirotti la sua vita.
Intanto mi applico, sto considerando lo studio come la palestra dei miei neuroni.
Le mamme dei cervelli in fuga non possono evitare di invecchiare, ma lo devono fare bene!

Angie

Un pensiero su “I figli all’estero arricchiscono le nostre vite – 2. Comunicare in un’altra lingua

  1. Anche io come Angie ho un figlio che da anni vive a Londra, ed io come lei ho le stesse difficoltà della lingua inglese perché a scuola ho studiato francese. Chissà se un giorno mi convincerò che fare un corso di inglese sia vantaggioso per disbrigarsi nella vita di tutti i giorni quando vado a trovare mio figlio.

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