In fuga verso la felicità… da Salerno a Zanzibar!

Lettera di Mamma Maria Giulia.
Identikit di mio figlio :
38 anni , una laurea con 110 e lode,  12 anni di lavoro stimolante e ben remunerato (con una “posizione”  come si dice in gergo) ma… non sempre a “posizione” corrisponde “soddisfazione” !
Più che un giovane in fuga è un uomo che ha scelto una vita diversa …
Le mie ansie non identiche alle vostre, di certo  mitigate  dall’età del figlio e da una “fuga” voluta e non imposta dalla realtà …
Ma è qui il punto… la realtà e la sua percezione…
Ciò che io come madre percepivo solido e sicuro, in base al consueto iter: prima la laurea, poi il lavoro, la famiglia, possibilmente tutto vicino a me, per lui era… soffocante!
E allora, a lui ho dedicato “Lentamente muore” di Neruda  ed io ho riletto con maggiore consapevolezza  “ I  vostri figli” di Gibran  che mi ha sempre accompagnato da quando , madre single con due figli già a 22 anni, li ho presi per mano, li ho fatti diventare frecce , li ho inseriti nell’arco, hanno spiccato il volo…in modo diverso , allontanandosi da me…
Sofferenza ? Solo nella fase iniziale: quando il magone mi prende, vi prende, alzate gli occhi al cielo, lì vedrete uno stuolo di frecce che solcano i cieli, i nostri figli che inseguono, come giusto,  la loro felicità e realizzazione. E allora di che essere tristi ? Non è forse quello che più desideriamo , quello per cui abbiamo lottato? Io sono felice perchè lui è felice… l’amore è altruismo, libertà. Voler bene a qualcuno , diceva mio padre, è voler “IL BENE” dell’altro , metti l’articolo…mi incitava.. e ha funzionato !!

Un umile consiglio: se hanno voglia di partire (al di là di motivazioni oggettive) fateli andare, se partono solo  perchè costretti dalla realtà, fateli rimanere. Insegnate loro a lottare nel proprio paese, in sintesi  la felicità, la realizzazione del proprio io, è qualcosa che prescinde da lavoro, luoghi, soldi. Ognuno ha diritto di scegliere la propria strada e se, come dicevo ai miei figli, siete felici facendo l’operatore ecologico (pur se laureati), io non vi ostacolerò: la vostra felicità è il sommo bene per me!

Quando  torna sono felice,  quando parte idem, perchè “godo” della sua felicità , come dice Gibran mi sento un arco, mi tendo con gioia, osservo la freccia  (su flyaware!) che si scaglia in volo e quando “tocca terra” esulto! Finalmente è lì… freccia libera… io son qui… arco saldo… Grazie Arciere !

Maria Giulia

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