Nella “guerra dei numeri” su quanti sono realmente i giovani italiani in fuga all’estero, viene spesso evidenziato che i dati pubblicati, ad esempio dall’AIRE, sono sottostimati almeno del 40%-50%.
In effetti, nonostante sia un dovere, molti ragazzi non si iscrivono all’AIRE per vari motivi[1]: primo tra tutti la perdita dell’assistenza sanitaria in Italia (“e la mamma come ti porta dal medico di famiglia per un controllino, quando torni in Italia?”) .
A noi genitori, iscritto o non iscritto all’AIRE, poco importa: il fatto saliente è che nostra figlia o nostro figlio viva lontano da noi, in un altro Paese.
E allora perché quando si iscrivono all’AIRE ci prende un nuovo magone?
Come ha scritto tempo fa mamma Cristina: “Ok, mi fa impressione: mia figlia si iscrive all’AIRE… esce dal nostro nucleo familiare… Che impressione!”
Magone da AIRE? Roba da niente, aspetta a vedere il suo nuovo passaporto quando avrà acquisito anche la cittadinanza svizzera, australiana, inglese o americana. 😰
[1] Per approfondimenti: http://www.tlrtlaw.com/it/iscrizione-aire/
Ciao sono Ornella scrivo subito dopo aver letto “Magone da AIRE” è vero ti viene il magone ma anche è vero che ti si stringe lo stomaco quando tuo figlio arriva al passaporto come scritto nell’articolo.
Io sono allo stomaco che si stringe, ormai mio figlio a 28 anni ha la doppia cittadinanza Italo/Tedesca… Qualcuno dirà “è giovane” ma penso che come lui ce ne saranno tanti altri.
E’ vero noi mamme stiamo male per loro ma anche loro fanno tanti sacrifici e stringono i denti per potercela fare in un paese straniero e magari un domani tornare in Italia.
Dobbiamo essere forti per loro e orgogliose di loro.
Mi auguro che tanti altri ragazzi riescano a fare queste esperienze che fanno crescere e maturare.
Lui … loro… saranno il nostro futuro.
Un abbraccio a tutte le mamme di Cervelli in fuga.