Mamma divisa in due

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Lettera di mamma Lella

Sono stata per qualche giorno a Londra a trovare Francesco con gli altri due figli e il mio adorato nipote.
Al mioel rientro ho letto le riflessioni di alcune mamme (in particolare Cristina e Marina): mi sento molto vicina a loro, alla loro amarezza, malinconia e solitudine.
Ho avuto modo di constatare quante eccellenze italiane in vari ambiti lavorano a Londra, dove vengono apprezzati e gratificati, costituiscono veramente l’orgoglio italiano all’estero. Ma mi chiedo “perché queste eccellenze non possono essere un orgoglio nel loro paese”?
Ogni volta che vado a trovare mio figlio mi sento una mamma divisa in due: per metà felice, positiva, riconoscente al paese estero per avergli dato il giusto riconoscimento per il lavoro che svolge, per metà rammaricata di non poter condividere nel nostro paese la sua vita e…molto malinconica al momento del distacco.
Continuiamo a dirci che è giusto che facciano la loro vita senza condizionamenti; sicuramente non ho trasmesso ai miei figli il “condizionamento familiare”, si devono sentire liberi di fare le loro scelte senza sensi di colpa, sappiamo bene che se abbiamo dato loro amore e dedizione, tutto verrà riconosciuto e ricambiato anche attraverso una vicinanza tecnologica, a noi basta anche solo un cuore che pulsa su watsapp.
Vedere i fratelli insieme al nipote mi da “ossigeno” ed io… me lo farò bastare fino al prossimo incontro.
Vi abbraccio care mamme: stiamo unite e se, oltre alla nostra soddisfazione di vedere i figli realizzati, pur tra mille difficoltà, ci raccontiamo a volte la nostra solitudine, tristezza… va bene cosi’, perche’ insieme avremo la forza di andare avanti!

Lella

4 pensieri su “Mamma divisa in due

  1. Le mie due figlie, giovanissime laureate in medicina con il massimo dei voti, lavorano negli ospedali e università tedesche. Migliori opportunità, riconoscimenti, carriera, stabilità, futuro di coppia e di famiglia. Il nostro bel Paese perde ogni giorno giovani e eccellenze, diventando sempre più un Paese di vecchi e turisti.
    E se invece di parlare di immigrazione, cominciassimo ogni giorno a parlare di emigrazione? Facciamoci sentire…
    Mamma Terry

  2. Ciao Lella: siamo nella stesa “barca” e, per quanto possiamo essere contente della loro realizzazione, ogni giorno che passa pensi che ti perdi la vicinanza, il guardarli negli occhi, coccolarli, vedere come si comportano, insomma la NOSTRA vita. Per non parlare poi della solitudine VERA, cioe’ senza marito, altri figli ma solo con una gatta e pensi che stai invecchiando in un modo che non volevi. Che dire? Buona serata a tutte voi Silvana

  3. Cara Lella, condivido pienamente quanto hai scritto. Mi trovo nella stessa situazione e provo i tuoi stessi sentimenti. Purtroppo il nostro è un paese che non li merita, tanta rabbia per questo. Un abbraccio e grazie per quanto hai scritto.
    Alessandra

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