Mobilità studentesca: bisogni, desideri e aspettative dei genitori – Un’indagine

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I dati dell’Osservatorio Nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca mostrano che un crescente numero di studenti è interessato a svolgere un anno di studi all’estero.
Irene Pretoriani ed Eleonora Zuliani – psicologhe abilitate alla professione e specializzande in psicoterapia – hanno iniziato ad interessarsi ai possibili risvolti psicologici che un’esperienza di scambio interculturale, attraverso un periodo di studi all’estero, potrebbe avere sui ragazzi e sulle loro famiglie.
Stanno dunque sviluppando un progetto che permetta agli studenti di vivere l’esperienza a tutto tondo e che garantisca loro una crescita personale e psicologica il più serena possibile.
A tale scopo Irene ed Eleonora hanno elaborato un questionario esplorativo su bisogni, desideri e aspettative dei genitori.
Il questionario è stato progettato in modo tale da permettere di rispondere sia ai genitori che hanno figli all’estero, sia a chi potrebbe averli in futuro, sia a chi ha i figli già grandi e che vivono stabilmente in Italia.

Il questionario richiede all’incirca un minuto per la compilazione e può essere eseguito individualmente da più genitori.

Chi vuole contribuire all’indagine può rispondere al questionario che trovate cliccando qui.

Un pensiero su “Mobilità studentesca: bisogni, desideri e aspettative dei genitori – Un’indagine

  1. I miei genitori erano partiti nel dopo guerra e ritornati in Italia negli anni ‘60. Io sono partita per San Francisco nel 1987, dopo laurea, specialità e dottorato. Mio marito nel 1984 dopo la laurea per fare PhD in USA. I nostri figli dopo il college qui in USA vivono a molte ore di volo da casa. Noi siamo i cervelli in fuga dall’italia, e i nostri figli sono la seconda (o terza) generazione. Le nostre famiglie non ci hanno mai aiutato economicamente. Le nostre mamme sono venute a trovarci una volta. Noi siamo ritornati in Italia tutti gli anni con enormi sacrifici. Economicamente noi siamo ad un livello superiore delle nostre famiglie d’origine. Gli italiani sono stati emigranti da secoli. I cervelli in fuga e’ un fenomeno che avviene da molti decenni o più.
    Noi emigranti abbiamo una mentalità che forse non e’ più Italiana: i figli devono costruirsi la propria vita di dipendente senza la mamma chioccia. Noi mamme siamo la famiglia d’origine. I figli si sono o stanno costruendo la loro famiglia.
    Che ne pensate?
    Un cervello in fuga dal 1987

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