Quanto lontano è lontano?

quanto lontano è lontano mod (1)

(La malinconia è funzione della distanza?)

Nei miei primissimi anni da mammadicervellinfuga ero molto poco solidale con chiunque avesse un figlio/a a meno di 6.964,49 km di distanza; anzi ero aggressiva e sgarbata: “stai zitta tu che puoi raggiungerlo in poche ore”, “non ti lamentare con me”, “non avrai la mia pietà” ecc.
Ero chiaramente arrabbiata e anche molto.
Con il tempo ho iniziato ad ascoltare di più ed a riflettere: la nostra malinconia ed il nostro disagio sono davvero funzione della distanza? C’è un limite minimo al “lontano”? E la sola possibilità di raggiungerli in breve tempo è in grado di farci sentire meno lontane?

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4 pensieri su “Quanto lontano è lontano?

  1. Per le mamme qualsiasi lontano e’ sempre lontanissimo.
    Poi penso alle mamme dei ragazzi trasferiti in Australia o nel Sudest Asiatico e allora mi dico che, certo, l’Europa…

  2. “Dove lavora tuo figlio?”
    “A Boise”
    “Boisi chi??”
    “B-O-I-S-E in America , nell’Aidao (I-D-H-A O)”
    “E dov’è?”
    In alto alto a sinistra … con un pezzettino che confina con il Canada.
    Vado a Londra (così saluto la expat n.1), poi in 9-10 ore si arriva a Seattle, sulla costa del Pacifico; poi con un volo interno di poco più di un’ora si arriva a Boise. Tranquilla capitale, grande come Modena, alle spalle montagne dove d’inverno si può anche sciare. C’è il fiume, la “green belt” per correre o andare in bici. Bel clima freddo d’inverno e caldo d’estate, ma secco. E’ come andare in un altro pianeta, in un’altra dimensione.
    Ma quanto è lontano… 8 ore di fuso, melatonina a go-go per il jet leg. Lì però mio figlio, milanese di adozione, pare felice e tranquillo, grazie anche a una ragazza coreana, per cui si mangia gnocco fritto con intrugli orientali, si compete tra pasta o riso, finchè un barbeque mette d’accordo tutti. Aria pulita, no allergie… tanti spazi e tanto verde: cosa vuoi di più dalla vita? Solo un po’ più di ferie per tornare a casa a Natale, ma quest’anno si salta…Bisogna accontentarsi della Skypata nel week end. Però avere visto dal vivo dove vive, dove lavora, aver condiviso passeggiate nel parco o una cena al ristorantino preferito accorcia le distanze e rende lontano un po’ meno lontano.
    Bisogna cercare di accumulare miglia con la BA, tagliare altre spese ora superflue, e investire in biglietti aerei… Speriamo collaudino presto il nuovo Concorde supersonico che ci metterebbe 3 ore, ma temo sia un po’ costoso. Per ora ci si attrezza con le calze antitrombo, cuscino da viaggio, settimana enigmistica, libri sul kindle e poi ci sono i film da vedere…
    Comincio a fare progetti sul prossimo giro … perchè non includere uno stop a Seattle che dicono tutti così interessante?
    Per noi intrepide bis-mamme di expat non ci sono limiti alla distanza … finchè si può!
    Lamile

    1. Mio figlio è andato a vivere e lavorare a Bucarest quasi sei anni fa. Quando è partito sapevo che tra Napoli e Bucarest ci sono solo due ore di volo e che l’ azienda italiana per cui lavora gli garantisce dieci voli pagati ogni anno, tuttavia, quando il treno per Roma è partito con lui e tutte le sue valigie, sono scoppiata a piangere perché sapevo che stavolta se ne era veramente andato, partiva non solo per un altro paese, ma per la sua nuova vita. Il padre ed io lo avevamo preparato per questo, per la completa autonomia, fin da piccolo, ma quando il giorno è arrivato è stata dura accettare che una fase della sua e della nostra vita si era conclusa. Perciò per me i chilometri certamente contano, ma è abituarsi al fatto che il nostro ruolo nella loro vita è ormai secondario la cosa piú difficile a cui abituarsi.

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