Conosco S. da quando aveva tre anni: quando la vedevo nuotare in piscina o a mare mi chiedevo se per caso avesse il dorso ricoperto di squame o le pinne al posto dei piedi, proprio come Ariel – la sirenetta – stampata sulle T-shirt di tutte le bambine della sua età.
Medaglia d’oro ai campionati europei di nuoto, S. lo scorso anno è stata “attenzionata” da un’Università nordamericana che l’ha reclamata per il suo team. Oggi S. è una studentessa negli Stati Uniti e difende i colori della squadra di nuoto femminile della sua nuova casa.
Sono tanti i giovani talenti sportivi italiani reclamati (requisiti?) soprattutto dai College americani che offrono loro la possibilità di studiare e, allo stesso tempo, di eccellere nell’attività sportiva.
Spesso, nello sport, lasciare l’Italia è una scelta precisa, non un obbligo e, come dice S. : “ho scelto R University perché rappresenta un’opportunità, un punto di partenza e non di arrivo“.
Certo, ci sono anche motivazioni quali la cronica inadeguatezza o assenza di impianti dove allenarsi ed è anche vero che da noi è difficilissimo, se non impossibile, “vincere e studiare”.
I college statunitensi offrono borse di studio per chi pratica sport e spesso gli stranieri sono i più ricercati. Per ogni disciplina sportiva c’è un ateneo che offre borse di studio. Per quelle più importanti, poi, la scelta è vastissima. E spesso, anche se da noi in pochi lo sanno, gli atleti stranieri sono molto ricercati dagli allenatori di college.
Ci sono siti specifici, come CollegeSportsScholarships, sui quali si possono trovare informazioni sui requisiti per l’accesso all’università e la lista di atenei che offrono borse di studio per qualsiasi sport.
In Italia c’è Collegelifeitalia un sito che aiuta ragazze e ragazzi meritevoli di borse di studio a perseguire simultaneamente la propria carriera sportiva ed universitaria negli Stati Uniti.
Ci aspetta una nuova emorragia di talenti?