Un libro per Natale

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Guya “mette piede in Africa per la prima volta nella sua vita e si scatena una rivoluzione personale che travolge la sua intera esistenza”. Così l’incipit della copertina di Quando la terra chiama di Alessandra Laricchia (Armando Curcio Editore, pp. 320 € 14,90)

Non vi farò il riassunto di questo romanzo di esordio di Alessandra Laricchia che vi invito a leggere tutto di un fiato, come ho fatto io. Voglio presentarvi invece due aspetti del romanzo che mi hanno particolarmente intrigato.

Il primo riguarda la protagonista: Guya è una giovane donna italiana, come tante delle nostre figlie migranti, nomadi contemporanee, alla ricerca del lavoro e di una vita che più si confà alle sue esperienze e ambizioni. Napoletana, Guya studia scienze politiche ed aspira ad un lavoro presso la Commissione Europea. Studio, impegno, determinazione, Guya ce la fa e si trasferisce a Bruxelles ma da qui, per amore, inizia a pendolare tra Napoli e Bruxelles.
Un viaggio di nozze in Africa le fa riscoprire il “richiamo della savana” e, a questo punto, inizia un pendolo a tre: Bruxelles-Napoli-Africa. Nella sua vita, ad un certo punto scomparirà Bruxelles e, più tardi, nel suo pendolarismo, subentrerà Trento. Poi scomparirà anche Trento e resteranno solo Napoli e l’Africa: Guya diventa per sempre un expat, anche se un expat stagionale.

Il secondo aspetto riguarda la trama che ti cattura come un romanzo d’amore. Perché è vero che la storia di Guya è quella di una trasformazione personale e di una crescita spirituale sempre più sostenuta dalle “vibrazioni africane” ma è anche un romanzo d’amore: l’amore vissuto con il primo marito, l’amore per il papà scomparso e che resta la sua guida nascosta, il nuovo amore che trova in Africa, l‘amore per una mamma ingombrante ma che le trasmette autostima e determinazione. Infine il suo grande amore: la terra d’Africa, quella terra che ha letteralmente mangiato e che le ha trasmesso una comunione di sensazioni e vibrazioni con gli animali, con il bush, con una popolazione sconosciuta che poco a poco diventerà la sua famiglia.

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