Una mamma chioccia pendolare

Lettera di mamma Lorenza

Dopo la laurea a pieni voti in medicina veterinaria, mia figlia ha iniziato a lavorare in Italia, vicino a casa. E’ stata assunta come ‘apprendista agricolo’, con stipendio miserrimo. Con la crisi degli allevamenti suini (campo specifico amato e scelto da mia figlia) le hanno chiesto gentilmente di rimanere a casa. Mia figlia, delusa dal trattamento ricevuto, ha deciso di chiudere con l’Italia e di andare all’estero. Con il supporto di un professore universitario francese conosciuto ad un congresso, ha deciso di trasferirsi in Francia. Ha contattato alcune cooperative francesi del settore e nel contempo ha iniziato a studiare il francese. Dopo 4 mesi il grande salto: si è trasferita nell’estremo Nord della Francia, con un contratto a tempo indeterminato e un ottimo stipendio adeguato ai suoi studi.

Noi eravamo entusiasti per lei, l’abbiamo sempre supportata. L’abbiamo accompagnata noi in camper per portare tutte le sue cose, lei in auto. Penso che sia stato tutt’altro che facile per lei iniziare la sua nuova vita, anche perché aveva a che fare con allevatori che parlavano uno stretto dialetto bretone, ma ce l’ha fatta.
Ci sentiamo tuttora 2 volte al giorno: la mattina per darci il buon giorno, la sera per raccontarci la giornata. Ma in questi 6 anni le cose si sono evolute. L’allora fidanzato di mia figlia si è trasferito anche lui, si sono sposati ed hanno avuto un bambino. E da qui sono iniziati i ’guai’ per me. E’ difficile e molto triste riuscire a fare la nonna a distanza.

Ho iniziato quindi a fare la pendolare. Anche se non avevo mai preso un aereo in vita mia, oggi mi destreggio per aeroporti, coincidenze, orari, macchine a noleggio. Ma più vado avanti, più è dura ritornare in Italia, soprattutto ora che sta arrivando la seconda nipotina.

Mi chiedo se non siamo stati troppo superficiali, io e mio marito, ad aiutarla in questo suo salto. Mia figlia si deve destreggiare quotidianamente con la tata, il lavoro, gli studi (perché segue sempre dei masters), i congressi, il fare la moglie e la mamma. Eppure non si è mai lamentata.

Forse è la mia mentalità sbagliata di ‘mamma chioccia’, di mamma che crede di essere indispensabile nella vita dei figli, non lo so. Certo, esiste skype, ma mi mancano tanto.

Lorenza

3 pensieri su “Una mamma chioccia pendolare

  1. Ciao mamma lorenza
    Hai la fortuna di essere abbastanza vicina a tua figlia, il mio è a s.diego, per cui puoi raggiungerla in poche ore. Questa è già una gran cosa, non sai cosa darei per averlo in Europa. Comunque mancano tanto, soprattutto, penso, se ci sono i nipotini.
    Dobbiamo farci coraggio, anche questo blog ci aiuta molto.
    Ciao
    Mamma sole

    1. Ciao Daniela. Certo, bisognerebbe sempre voltarsi indietro e per questo hai ragione tu. Sono abbatsanza fortunata perché io l’ho relativamente vicina. Vogliamo trovare insieme un lato positivo alle nostre due situazioni? Eccolo: almeno hanno trovato luoghi belli in cui vivere e anche per noi per trascorrervi le nostre vacanze e (chissà?) la nostra vecchiaia…..
      ciao
      lorenza

    2. Ciao a tutte anch’io sono una mamma single e nonna a distanza di ben tre nipotini.
      non nascondo che la sindrome del nido vuoto mi ha devastato sono una mamma chioccia per definizione, ma ho dovuto per il loro bene cambiare ora sono una mamma itinerante
      Carmelina

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