“Venuti su con troppo vento”

Lettera di mamma Germana

Mi chiamo Germana, sono di Cremona, ho 51 anni e sono madre di due gemelli (maschio e femmina) di 21 anni.

Il mio “cervello in fuga” è Nicolò e lo è da quando a soli 17 anni  è partito per frequentare un anno di liceo a Taiwan. Al liceo, questa sua scelta venne derisa dai professori ed ostacolata ad ogni modo. Ora, grazie ad una borsa di studio, sta frequentando International Business e Management alla City University di Hong Kong.

In estate si è cercato uno stage lavorativo ed è stato preso nella sede di Bangkok di Lazada, una società del gruppo del colosso cinese dell’ e-commerce Alibaba. Gli hanno detto di laurearsi in fretta che lo attendono per assumerlo. Parla correntemente inglese e cinese, ha già prospettive di lavoro e tutto questo a soli 21 anni! Opportunità impensabili se fosse rimasto in Italia.

C’è una canzone di Eros Ramazzotti che dice “venuti su con troppo vento, quel tempo gli è rimasto dentro” ecco, mio figlio ha il vento dentro.

Chi soffre maggiormente per la separazione è la sorella gemella Annalisa, studia Design del prodotto industriale allo Iuav di Venezia e anche lei sta preparando l’application per frequentare il master alla Aalto University di Helsinky e naturalmente i nonni che, molto anziani (due di 86 e una di 92 anni), percepiscono la possibilità di non rivederlo mai più in carne ed ossa. Si sono attrezzati con web cam e tablet e la tenerezza che fanno quando riagganciano in lacrime è straziante.

La cosa che maggiormente mi turba è svegliarmi la mattina e pensare che lui, che per il fuso orario è 6 ore avanti, ha già vissuto metà della sua giornata. Ha fatto cose, visto gente, ha studiato, mangiato, ha riso e si è preoccupato il tutto mentre io dormivo.

Quando partì la prima volta, il giorno di Natale era a scuola, nessuna festa e niente vacanze. Per dare un senso alla giornata mangiò la sera in una missione per poveri gestita da un sacerdote polacco. Quest’anno a Natale andremo a trovarlo. Non vedo l’ora di riabbracciarlo.

Ecco, in estrema sintesi questa è la situazione della nostra famiglia, tra queste righe c’è il pensiero costante, il dolore per la lontananza mitigato dal saperlo felice e realizzato, le spunte di WhatsApp, le fotografie di Instagram, gli amici aggiunti su Facebook, segno che non è solo, e le chiamate sempre troppo brevi.

Germana

7 pensieri su ““Venuti su con troppo vento”

  1. ciao Germana, è molto bella la tua lettere, e rispecchia in pieno i miei sentimenti verso mio figlio Thomas (ingegnere informatico /ricercatore ). Proprio stamattina erano circa le 7 in Italia quando mi ha inviato un messaggio da Kuala Lumpur prima di andare a dormire….è stato bellissimo !!!. Sta facendo il giro del mondo in moto (dal 2011)e lavora strada facendo perchè gli basta un computer e un posto tranquillo. Tempo fa aveva un blog “sulla strada e nel vento” ……..Un abbraccio ti sono vicina

    1. Care colleghe nel dolore di genitori, non escludiamo il padre in questo distacco obligatorio e strazziante. Io ne ho due di figli ma si sono Sposati e hanno dei figli, ecco che il dolore si triplica. La nostra gioia, la nostra ricchezza negata, ogni notte prima di addormentarci guardiamo i loro volti in grandi poster e la rabbia sale verso una politica vergognosa.

  2. Complimenti per la citazione Germana. Si attaglia perfettamente alla sensazione che provo quando sono accanto a mia figlia. Ha un vento dentro che la porta lontano ed una velocità che mai io ho avuto ed avrò. A Londra si muove come fosse nel suo quartiere natale e non conosce smarrimento.
    Buono studio a tutti i nostri cervelli in fuga …. da un Paese che non li merita!

  3. Mi ritrovo perfettamente in questa descrizione, anch’io mamma di due “ figli in fuga”…si perché il grande vive a Seattle ed il piccolo a Milano, sono comunque lontani dalla loro casa, dalla loro famiglia dai loro affetti… sono “figli “ in fuga!

  4. Grazie per la testimonianza, è bellissima la citazione. È proprio vero i nostri figli hanno un “forte vento” dentro che li spinge in alto, liberi e felici. Auguro a tutti questi meravigliosi giovani un ” buon volo” e un abbraccio a tutti i genitori che devono essere fieri e orgogliosi del cammino dei propri figli.

  5. Carissima come ti capisco
    Il mio è a Hong Kong da due anni e da allora si guarda l’ora aggiungendo 6. Senza la tecnologia non so se l’avremmo superato. Il ns. è figlio unico. Un abbraccio fraterno e complimenti per i tuoi ragazzi in gamba

  6. grazie Germana della tua testimonianza e della citazione che trovo bellissima! Si i nostri figli sono davvero cresciuti spinti dal vento forte della libertà di pensare, di muoversi di realizzare quello che anche le loro grandi famiglie hanno insegnato loro. Sei molto più giovane di me e percorrerai con i tuoi figli tanti passi importanti, a distanza o vicini, che te li faranno vedere ,tra un po, in tutta la loro bellezza, indipendenza e libertà.Un abbraccio che ti èrego di estendere ai meravigliosi nonni teconologici! Ornella

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