Vivere e lavorare in Estonia: la storia di Marco

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Sono Marco, un ragazzo di 32 anni che ormai da 11 anni lavora e vive con la famiglia in Estonia. “Perché proprio l’Estonia?” penserete. Eh, la mia storia inizia con una compilazione di un’application Erasmus. Quanti di voi avranno usufruito di questa borsa di studio che permette ad ogni studente di viaggiare ed esplorare un nuovo Paese per un periodo di qualche mese, tanti, troppi!
Ecco, anch’io avevo fatto quella domanda. Studiavo Marketing all’epoca, all’università di Milano, ero un ragazzo di poco più di vent’anni, con la voglia di partire tipica dei ragazzi universitari. Sentivo il bisogno di cambiare un po’ vita, Milano era bella, là avevo famiglia e amici stretti ma l’idea del viaggio era da un po’ che mi stuzzicava.
Quando poi ho visto che avevo vinto e la meta era appunto l’Estonia non ne potevo essere più felice. Non avevo molte aspettative, non ero mai stato nei Paesi Baltici ma forse proprio quest’aura misteriosa che li circondava mi attirava.
E fu così che atterrai a Tallinn, città per sei mesi in letargo, al buio, e per altri sei mesi piena di luce. L’avventura era iniziata.

La mia esperienza di studio a Tallinn: il paese più digitalizzato e avanzato d’Europa.

L’Estonia è una delle nazioni più verdi e naturali d’Europa, basti pensare che più del 40% è ricoperto da boschi. Poi si contano circa 1200 laghi. La natura è protagonista ovunque e la sua bellezza è sconfinata.
La capitale vanta un centro storico patrimonio dell’UNESCO, una tra le città medievali meglio conservate al mondo.
Non bisogna però pensare all’Estonia come solo prati e fiumi, anche la digitalizzazione fa da padrona. È considerata infatti “il leader della rivoluzione digitale a livello globale”.
È quindi il simbolo della trasformazione digitale, pur essendo infatti stata schiacciata per decenni dall’occupazione sovietica ne è riemersa come leader dell’innovazione.
Ed è proprio la prima idea che mi sono fatto quando sono atterrato. Diciamo che è stato un amore a prima vista, un colpo di fulmine con l’ambiente così naturale e con la mia compagna attuale che ho incontrato durante il periodo di studio. Lei è una ragazza russa ma nata e vissuta da sempre in Estonia come il 25% della popolazione.
Tutto andava quindi a gonfie vele, tanto che decisi di proseguire il mio periodo iscrivendomi all’università di Tallinn per frequentare un master di Direzione Aziendale.
Finiti questi mesi, o meglio questi anni, io e la mia compagna decidemmo di partire per Brisbane, in Australia: la voglia di vedere il mondo mi continuava a spingere a preparare le valigie.
Lì vivemmo per sei mesi, io lavorai in un’azienda di Marketing, la mia passione da sempre.

Il richiamo dell’Estonia: e si riparte!

Ma, trascorso questo periodo, tornammo in Europa, in Italia precisamente, dove io trovai lavoro in una Banca nel Milanese. Sentivo però ancora che non ero realizzato, volevo qualcosa di più, volevo qualcosa di mio. E quell’Estonia, da dove tutto era partito, mi stava di nuovo richiamando a sé.
E fu così che rispondemmo entrambi a questa chiamata baltica ed iniziammo la nostra vera vita lassù, prendendo un volo di sola andata.
Come ho già detto l’Estonia è un Paese digitalizzato, aprire un’azienda qui è un gioco da ragazzi: una procedura online di 30 minuti e ci si ritrova imprenditori a tutto tondo.
online: divorzio, matrimonio e acquisto di una casa. Tutto il resto invece lo si può fare in poco tempo seduti sul proprio divano di casa. L’informatica è infatti il pane quotidiano di ogni estone.
Dove lo si trova un altro Paese così?
Dati tutti questi buoni presupposti, decisi di aprire un’azienda nella capitale: Viva Digital, un’azienda che si occupa di Digital Marketing, la mia passione da sempre. Le aziende di cui ci occupiamo sono tutte italiane, almeno per ora. Anche i miei collaboratori sono connazionali che hanno preso la mia stessa decisione di cambiare vita ed iniziarne un’altra qui nel paese dei ghiacci.
A volte la nostalgia si fa sentire, ecco perché iniziare la giornata con l’Espresso è ormai una routine che ci fa sentire un po’ più vicini a casa.
Per il resto scendo ogni estate in Italia per le vacanze estive con mia moglie e mio figlio, nato due anni dopo l’apertura di Viva Digital.

A chiunque abbia anche solo un briciolo di voglia di partire, una pulce nell’orecchio dico: “Andate!” Il mondo è troppo grande per restarsene a casa. Bisogna esplorare, sperimentare, assorbire le nuove culture. Solo così si cresce e si impara a vivere realmente.

Marco

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