NAD – Nonne-A-Distanza

Nonna raccontami

Lettera di Nonna Angie

Che gioia, è arrivato !!
E’ arrivato il mio primo nipotino, non adesso, non qui.
E’ nato da otto mesi dall’altra parte del mondo. Esulto ora perché è come se fossi diventata nonna da poche settimane, da quando vedo il mio piccolino più attento ai volti e alle voci. Durante i collegamenti, gesticolo  ed esclamo senza capire bene come fare per trasmettergli il mio amore.
In condizioni diciamo “ normali”, si è nonne da subito, dal primo contatto fisico con la cura, le coccole e poi col gioco e la confidenza. Io non ho niente di tutto questo, mi devo accontentare delle immagini e dei video davanti ai quali il riso e il pianto si confondono nel vederlo crescere senza di me da un video all’altro.
Sento che è il momento di interagire con lui, è importante che io riesca a creare una relazione affettiva nonostante le difficoltà.
Per fortuna c’è chi mi sta dando una mano: mia nuora ha confezionato un piccolo album di famiglia con le foto dei parenti più stretti (cani compresi) e questo sarà il primo ricordo che avrà di noi. Il suo papà gli insegnerà l’italiano e così almeno ci capiremo.
Anch’io mi sto dando da fare, fra un po’ gli leggerò le “Favole al telefono” di G. Rodari. Quando è uscito il libro con il quotidiano non me lo sono fatto sfuggire ed è qui pronto sulla mensola.
Poi, prima che la memoria svanisca e la sclerosi avanzi, scriverò ricordi e memorie della mia vita sul “Quaderno dei nonni”, cose che forse neanche mio figlio sa e potrà mai raccontargli. Sarà uno dei modi per farmi conoscere meglio.
Un giorno lui, nato in un mondo nuovo, nel nuovo millennio, sarà curioso di saperne di più sulle sue origini e allora, sfogliandolo, scoprirà come si viveva nel secolo scorso in occidente. Dai racconti dei nonni materni potrà conoscere l’oriente, dove sono nati per poi trasferirsi giovanissimi in Australia. Si spiegherà come mai i suoi genitori sono così diversi, nell’aspetto, nel modo di parlare, hanno usanze differenti anche dal paese in cui vivono.
Non so ancora dove e quando potrò finalmente abbracciare il mio bambino, sicuramente sarà un’emozione fortissima. Aspetto continuando a farmi un sacco di domande. Quando mi vedrà, come mi vedrà? Mi riconoscerà? Noterà in me qualcosa di famigliare, tipo il naso lungo uguale a quello del suo papà? Mi collegherà ai pacchi che periodicamente arrivano a casa, nei quali metto tutta la mia voglia di sorprenderlo e sentirmi vicina?
Si fiderà, si affiderà ai miei baci?
L’esperienza di tanti anni da mamma a distanza purtroppo non mi è di grande aiuto.
Il mio expat è uscito di casa portandosi dietro un legame forte nato da un vissuto condiviso fino ai vent’anni, pieno di ricordi. Ad ogni nostro contatto sono sempre li e ritornano. Ora è diverso. Sarò una nonna in presenza per poco tempo e dopo lunghi periodi di lontananza. Confesso di sentirmi spiazzata, come faccio a colmare tanto vuoto?
Mi ci vorrebbe un corso per NAD (nonne a distanza) oppure qualche buon consiglio da parte di tutte le mamme passate anche loro di grado. Non sono sui social, ma sono sicura che il blog mi verrà in soccorso!

Angie

3 pensieri su “NAD – Nonne-A-Distanza

  1. Cara Angie, tanti auguri a te per il nipotino.
    Essere nonna è una esperienza meravigliosa. Sono anche io una nonna a distanza di due nipotini, una di 8 e uno di 4 anni. Per la prima, Rachele, sono andata in Germania dopo due giorni dalla sua nascita e sono sta con lei per alcuni mesi e diverse volte in poco tempo. Poi anche lei è stata diversi mesi a casa mia con mia figlia che ha dato gli esami per la sua seconda laurea. Per il secondo nipotino sono stata da loro prima ancora che lui nascesse, ero li quando è nato e per qualche mese ho avuto la gioia di stringerlo a me. Dopo non sono più potuta andare e neanche loro sono più venuti, inoltre da quasi due anni viviamo questa pandemia. Ci vediamo via web, ma devo dire che è difficile creare un legame a distanza con i nipotini. Nonostante gli sforzi loro, specie la mia Rachele, non accettano il fatto che non possano avermi li con loro. Che io entri dalla loro porta di casa per stare con loro. Il più piccolo, Andreas, non sente tanto la nostra mancanza, mi sorride dallo schermo, ma poi fugge via a giocare. Rachele, essendo più grandicella, ed avendo gustato la vita insieme, le coccole, i baci e i piccoli vizi che solo i nonni possono soddisfare, si dispera ad ogni collegamento video, ripete in continuo “nonna vieni” ed è uno strazio per tutti. Infatti ci colleghiamo poco e mi sento solo in voce con mia figlia. Anche io ho poco tempo da dedicare a loro per via dei miei genitori anziani e malati di cui mi occupo a tempo pieno. Devo dire che non riesco ad accettare questa lontananza, mi manca essere nonna a tempo pieno, poter essere per loro un punto fermo e stabile della loro vita, un porto sicuro oltre quello di mamma e papà. Non me ne faccio una ragione, non ci riesco…da una parte sono felice per mia figlia e genero che si sono realizzati, ma nello stesso tempo non sopporto di essere lontana. Spero che per te possa essere diverso, che tu possa superare ogni ostacolo, ogni distanza fisica per essere una nonna felice ed amata. Te lo auguro con tutto il cuore cara Angie.

    1. Grazie Rita per gli auguri e le belle parole. Non posso che ricambiarli di cuore a te e farli alle tante nonne che su Fb hanno condiviso la mia esperienza.
      Ma quante siamo?! Siamo proprio tante, con storie molto diverse, stessi stati d’animo.
      Dobbiamo tutte ringraziare Brunella Rallo che ha creato il blog facendoci incontrare.
      Certo facciamo un po’ fatica a consolarci, ma così almeno ci sentiamo meno sole ogni volta che abbiamo proprio voglia di essere altrove……. e non possiamo!
      Un caro saluto, Angie

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