Mamma e moglie di cervelli in fuga

Laura Zoppo

Lettera di mamma Laura

Il primo cervello in fuga è stato mio marito Sergio: laureato in farmacia, come me, a Torino, successivamente ha preso un Master in economia alla New York University. Poi ha lavorato come analista e, passo passo, ha avuto Green Card e ora anche il passaporto americano.
Tra un viaggio e l’altro è nato nostro figlio Gianluca che è cresciuto in Italia con me e con il quale ho sempre viaggiato avanti e indietro, prima nell’ovetto… poi sempre più indipendente.
Mio marito ed io abbiamo voluto che Gianluca studiasse alla Scuola Internazionale di Torino con grandi soddisfazioni e anche lui è riuscito ad entrare all’University College di Londra – Facoltà di Ingegneria – dove sta seguendo un progetto sull’intelligenza artificiale con profitto e soddisfazioni.
Mio marito è ora presidente della Relmada, azienda biotech creata da lui da una intuizione nata circa venti anni fa insieme ad un amico medico italiano anche lui a New York. Ora per mio marito inizia un altro lavoro duro per la gestione di questa azienda, visto il successo che un farmaco da loro creato sta riscuotendo.
In questi anni, io ho fatto il lavoro sporco: li ho sostenuti entrambi diciamo col mio lavoro impegnativo qui in Italia.
Mi piace condividere con le mammedicervellinfuga questa bella occasione per la nostra famiglia: marito e figlio erano tutti e due lì – a fare l’apertura ufficiale del Nasdaq di New York il 10 ottobre scorso – e io a supportarli entrambi col mio affetto che li accompagnava.
Quello che ha fatto il discorso è mio marito: trent’anni di sacrifici con un sogno diventato realtà, un emozione indescrivibile per noi…partiti da Torino.
Bravi a tutti quei ragazzi e alle loro famiglie che non si arrendono che hanno un sogno per la loro vita.
Credeteci come abbiamo fatto noi.
Laura

Un pensiero su “Mamma e moglie di cervelli in fuga

  1. La vostra storia è davvero entusiasmante: solo che la gran parte dei nostri ragazzi si contenterebbe di realizzare sogni ben più modesti qui a casa propria e se ne va dall’Italia semplicemente per mancanza di alternativa.

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